Ieri avevamo ospite a pranzo nientemeno che un dirigente della Wacom, azienda che i designer ben conoscono per essere leader nel campo delle (carissime) tavolette grafiche. Per l'occasione, essendo un incontro importante, mi hanno chiesto di andare in un supermercato italiano (gestito da viareggini), e allestire un pranzo all'italiana. Ovviamente a base di panini, visto che per un olandese pranzare con un alimento di forma dissimile dal sandwich è alquanto insolito e scomodo, e per tre persone dato che a noi toccava il pranzo olandese standard mentre l'incontro si svolgeva in sala riunioni. Mi sono dunque adoperato a imbottire una decina di fette di pane con prosciutto, bresaola e formaggi vari, per poi servire il tutto su tre piatti, guardandomi bene dal servire anche i condimenti con i quali solitamente massacrano l'arte culinaria, come l'onnipresente burro d'arachidi, o i tremendi cacioni gommosi e insipidi orrendamente orpellati di ketchup o pesto (no, no, non ho sbagliato a scrivere). Ovviamente hanno apprezzato con soddisfazione, ripulendosi la maglia dalle briciole di beccorino cheese, e annaffiando il tutto con latte e succo di mele. La sua morte, no?
A questo punto devo raccontare di Jun (si legge gin) il nostro tirocinante cinese, arrivato lunedì scorso. E' in Olanda da due anni, visto che studia a Delft, ma sembra arrivato ieri dalla Cina. Per lui è tutto nuovo, tutto strano, soprattutto nel cibo, che è probabilmente la diversità più evidente per gli abitanti dell'estremo oriente. A consacrare definitivamente la sua diversità ci pensa l'abbigliamento, che nel suo caso sembra curato dal tenente Kojak nell'85. Ovviamente la sua presenza rende il pranzo ancora più divertente, dato che vederlo scartare circospetto un misterioso formaggino foderato di alluminio è come vedere un bambino di tre anni alle prese con un gioco nuovo, combattuto fra la curiosità impellente e la paura di romperlo. Il problema semmai è che gli altri membri dello studio accampano la pretesa di consigliarlo sugli abbinamenti alimentari. Ora: un cinese che impara a cucinare da un olandese, è più o meno come un monco che prende lezioni di guida da un cieco. L'importante è che non mi chiedano mai di assaggiare, perchè potrei risultare scortese....
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