lunedì 1 novembre 2010

Het Wilde Westen (il selvaggio ovest)


Sabato scorso è stato giorno di scoperte: un gruppo di amici ha organizzato una gita con tanto di guida nel quartiere ovest della città, quello che inizia intorno a casa mia fra l'altro. Il gruppo, composto da una ventina di assortiti trentenni rotterdamesi, non mi lasciava scampo linguistico con la guida, alla quale non mi sono sentito di chiedere una lingua a me più familiare, e dunque mi sono rassegnato a indovinare il senso delle spiegazioni contando sui miei trenta vocaboli a disposizione, salvo poi farmi riassumere il tutto in inglese da qualche amico volenteroso. Devo dire che si sono fortunatamente premurati in diversi di farlo, e così adesso so che a pochi passi da casa mia esiste un monumento alla memoria dei bombardamenti tedeschi, un mulino a vento rimasto in piedi e poi restaurato, un paio di cantieri che promettono architetture futuristiche nel giro di un anno, e una lunga serie di edifici storici accuratamente mantenuti e pieni di storie affascinanti. Il giro turistico è poi proseguito con una accurata disamina dei locali della zona, facendo una capatina meticolosa in ognuno di essi per una birra o due. Considerato che il tutto è iniziato alle due del pomeriggio e finito a notte fonda, e che i locali erano più di una decina, si può facilmente immaginare come sia stato felice di trovarmi a pochi passi da casa, senza il fastidio di dover guidare.
La serata mi ha anche offerto la possibilità di ammirare un cantante folk della zona, che con gusto tipicamente locale ha mandato in visibilio il pubblico del pub con una selezione di pezzi tradizionali rigorosamente suonati dalle basi, cantando in mezzo alla gente in un bagno di folla vero e proprio. Per la cronaca, l'età media degli avventori abituali superava non di poco quella dell'ulivo mediterraneo, non si avesse a pensare che l'entusiasmo fosse dovuto agli ormoni della pubertà in subbuglio... Non potendo cantare come gli altri a squarciagola i deliziosi valzeroni da rifugio sciistico tirolese, mi sono dovuto accontentare di mangiare un cofano di cozze davanti al locale, servite da un simpatico cuoco attempato, addetto all'aperitivo. Il che non mi ha comunque impedito di farmi fotografare insieme all'eroico cantore, per cui vi invito a visitare l'album di foto per maggiori dettagli.

1 commenti:

Anonimo ha detto...

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