mercoledì 27 ottobre 2010

L'hai voluta la bicicletta?


O pedala. E' esattamente quello che ho pensato nel momento in cui mi sono ritrovato un lavoro fra le mani i cui file erano tutti di un programma mai usato in vita mia. Mai aperto, mai lette due pagine di guida, mai visto insomma. Alternative all'orizzonte non ce n'erano, e dunque l'unica era finire il lavoro usando lo sconosciuto arnese, ovviamente, con consegna domani mattina. Ebbene, un litro di caffè dopo, una ventina di bestemmie finalmente declamate a tutta canna, godendo per una volta del vantaggio di non essere inteso da nessuno, e un mal di testa da campione di boxe, l'addomesticato software ha partorito faticosamente le immagini richieste, aprendomi così le porte del tram che alle ore sette e un quarto mi ha strascicato fino alla porta di casa. Posso dire che il pane me lo sono guadagnato, anche se mi faceva fatica mangiarmelo.

domenica 24 ottobre 2010

15 giorni.


Guardo il mio album di foto allegato al blog, e mi rendo conto che fino ad oggi, giorno n° 15, le uniche foto che ho fatto le ho fatte in casa. Stando alle foto si potrebbe pensare che magari sono nella piana di Campi, a far finta di essere in Olanda. Però Filippo, il primo visitatore dell'anno, è appena ripartito e può quindi testimoniare che ci vuole una mezza giornata per arrivare. D'altra parte anche per andare a Campi ci vuole mezza giornata di questi tempi, quindi vi lascio comunque con il dubbio..
Tornando alle foto, mi riprometto sempre di uscire con la macchina fotografica nelle giornate di sole, ma per un verso o per l'altro finisco per lasciarla dov'è, essendo già sufficientemente carico di accessori di vario genere, atti a non patire il fresco dell'oceano. Fresco del quale attualmente sembro essere l'unico a preoccuparsene, visto che gli olandesi usano in buona parte ancora le camicie e le felpine per scorrazzare in bici con 8 gradi.
Giusto per dare un'idea di come la percezione del freddo e del caldo sia un concetto assolutamente relativo e personale, potrei raccontare di quando, un paio di giorni fa mentre andavo al lavoro in tram, ho potuto assistere alla scena di una gioiosa signora con tanto di nipotina neonata nella carrozzina, che cantava felice sotto uno scroscio di grandine che l'aveva colta nel suo passeggiare lungo il canale. Sarei stato curioso di sentire come la stava prendendo la nipotina nella carrozzina che si riempiva di grandine, ma di sicuro posso supporre che quando sarà grande avrà un'opinione del tempodimerda® diversa dalla mia.
Vado a fare da cena, stasera merluzzo e frullato di scarti dal nome magniloquente di polpa di granchio (sarebbe interessante sapere un giorno su che base hanno associato una pasta di resti della lavorazione ittica, al granchio), accompagnati dalla consueta birra belga, Palm.
Alla vostra.



mercoledì 13 ottobre 2010

BACK IN WONDERLAND!

Eccomi qua, ricollocato perfettamente. Da tre giorni il mio nuovo indirizzo è Heemradssingel, amichevole nome che indica il canale di Rotterdam in riva al quale soggiorno, dopo due anni esatti di assenza dall'Olanda.
Sono entusiasta di vedere che tutto è ancora come lo avevo lasciato, nonostante questa città abbia continuato a cambiare alla solità velocità della luce. Mi è sembrato di rientrare in un letto appena lasciato, con le coperte ancora calde e la sagoma del proprio corpo nella quale rientrare comodamente. Allo stesso modo mi sono subito riadattato al cibo caratteristico, al vento mattutino capace di penetrare i più reconditi recessi corporei, nonostante l'abbigliamento da boscaioli canadesi, e persino al sentir parlare con la grazia degli affetti da raucedine. Stasera mentre preparavo da mangiare ho acceso la radio, e ho potuto riconstatare con gusto che la lingua olandese sta alla canzone d'amore, come le emorroidi alla gioia di vivere.
A parte queste considerazioni da emigrante puntiglioso, in Olanda si sta bene come due anni fa, né più né meno, ed ho anche la fortuna di una casa strepitosa.