domenica 27 luglio 2008

Osservazioni a due ruote


Mi piace osservare la città dal sellino della bicicletta: ho capito dal primo giorno che questa è senza dubbio la prospettiva migliore, alla quale noi italiani siamo tutt'altro che abituati. Il tempo che vi passo sopra ogni giorno non è quello che penseremmo, una scocciatura da sbrigare prima possibile a testa bassa, per giunta nei due momenti peggiori della giornata, il primo mattino e l'uscita dal lavoro. Bensì una pagina necessaria, preludio e corollario della fatica di lavorare, durante la quale trovo ispirazione, ascolto la musica che ho raccolto nello studio dalle varie playlist, e infine mi riconcilio con la vita sociale dopo una giornata trascorsa nella mia bolla, dietro un monitor 21 pollici. E' prima di tutto un momento vissuto appieno, che non sostituirei per niente al mondo con un equivalente lasso di tempo da passare in macchina, magari stipato su un viale. Nel tardo pomeriggio, con il sole ancora alto, tornare a casa in bici è come sezionare la città e vederne uno spaccato: senti l'odore del kebab appena fatto, le grida dei bambini che giocano per strada davanti a casa, i rumori delle famiglie che si ricompongono per la cena, tutti gli odori e i colori di questo enorme minestrone di razze ed etnìe diverse.
Vi riporto una riflessione che ho fatto questa mattina, non a caso mentre pedalavo: in questa città, eccezion fatta per una minoranza composta di auto di lusso e vecchie station wagon, la macchina è un mezzo di trasporto che appartiene agli immigrati, a quegli strati sociali più bassi che ancora trovano la macchina tamarra con i vetri oscurati un oggetto del desiderio. Per il resto l'olandese medio, colto, con prole e fissa occupazione, non usa che la bici ed i mezzi pubblici per spostarsi con evidenti risultati positivi. Posso dunque azzardare la conclusione che la società olandese, nei suoi strati più evoluti, abbia accantonato l'auto come mezzo di trasporto quotidiano, e si sia rivolta ad altre soluzioni tradizionali e più intelligenti. Quando tornerò a Firenze e ritroverò dopo mesi il solito ingorgo di macchine di lusso praticamente immobili, probabilmente mi sentirò tornato in una società sottosviluppata rispetto a questa.
Dopo questo infinito panettone di parole, potrete avere un'idea della rabbia che mi ha invaso stamattina, quando ho trovato la mia bici priva della ruota davanti, nel giorno santo del riposo e dei negozi chiusi. Auguro al suo nuovo possessore tutto il bene possibile, e una ricca diarrea notturna con ricadute multiple.

6 commenti:

BANKO ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
musoditinca ha detto...

banko, tu prendi le parole e le plasmi come morbida creta per regalarle a noi umili, piatti mortali.
grazie

arbiadesign ha detto...

Bello, bello bellissimo!!!!
Cavoli sento l'odore dell'aria umida dei mari del nord, e assaporo quel grigiore olandese che mi manca sempre di più. Bellissime parole davvero e un ottima descrittività.
Se c'è una cosa che non manca in olanda sono i ladri di biciclette e pezzi vari...una costante e un vero serio problema!
Personalmente farei volentieri a cambio con i problemi che abbiamo qua...mafia, disoccupazione, BERLUSCONI, BOSSI, TREMONTI, BONDI, etc.etc. ehehehhe!!!
Dai con questa prospettiva non si può che urlare:

VIVA I LADRI DI BICICLETTE!!!!

A presto e grazie ancora degli aggiornamenti

Arbia

ps: non sai cosa non darei per avere du lire e si che ti verrei a trovare!!!

giulia ha detto...

banko, posa i' fiasco!

Unknown ha detto...

Cristo voglio quella bicicletta!!così posso fare il vero PaperBoy 2008
senza stile!

franz ha detto...

banko.... non di molto.... ma un po' di tabacco mettilo!