venerdì 19 settembre 2008

Dieci minuti olandesi o italiani?

Gli italiani sono tanto simpatici, la pizza più buona l’ho mangiata a Milano, c’è sempre il sole da voi, certo che Baggio era un bel giocatore, a Napoli mi hanno rubato la borsa ma che bella città, il mare in Sardegna è davvero bello, ma mai come la Cucinotta. Ah, come si dice...buònassérra seniora?

Ecco in breve descritto il bagaglio culturale che viene prontamente esibito dai cittadini europei in occasione di una conversazione con un italiano, quale che sia la loro nazionalità o estrazione sociale. A questo simpatico pot-pourri di folklore, vanno aggiunti i coloriti dettagli ben noti agli olandesi, circa le caratteristiche abitudini dei giovani turisti italiani ad Amsterdam, famosi per dimostrazioni di civiltà quali vomitare ovunque, fumare fino a svenire per strada, o fare tanta confusione da distinguersi in un viale largo come l’Arno, il tutto con una padronanza dell’inglese da mercataio di borgata. Credo sia comprensibile il mio disagio quando mi sono trovato a rappresentare per tutti i miei interlocutori questo pittoresco personaggio, e ancora più comprensibili credo siano gli sforzi profusi per distinguermi il più possibile da esso, e dagli italiani in genere.

D’altra parte, come puoi andare fiero di aver avuto i tuoi natali in Italia, quando ti trovi a lavorare all’estero e i tuoi colleghi ti chiedono candidamente perchè mai continui a governare Berlusconi, pur non avendo mai conosciuto una sola persona che dicesse di averlo votato? Vi racconto quanto segue: due sere fa ero a cena con due amici olandesi, e prima di mangiare mi imbatto, navigando su internet, nel filmato che vede il nostro presidente operaio scherzare con il suo tipico piglio da tombeur de femmes con un’avvenente atleta di scherma, nel salotto di Bruno Vespa (scusate il termine). A quel punto mi avventuro nei meandri della lingua inglese tentando una traduzione fedele per i miei curiosi amici, che peraltro non riescono a capire il senso di queste immagini. Nonostante i miei sforzi linguistici, non si capacitano di cosa c’entri il primo ministro italiano con un’atleta, meno che mai il loro affettuoso scambio di battute da Bar Sport, per giunta in un salotto televisivo dove si dovrebbe parlare di politica. Per loro, abituati a cacciare dal parlamento per razzismo fior di politici, per aver detto che l’immigrazione regolare andrebbe limitata, è troppo da capire. Ho presto compreso che era meglio virare il discorso sul design.
Giusto per supportare le mie parole con esempi concreti di quanto pervenga all'estero della nostra cultura e del nostro savoir faire, credo sia sufficiente mostrarvi un video ahimé in Italia quasi sconosciuto, che ci mostra ancora una volta il nostro presidente operaio alle prese con il parlamento europeo, in uno storico incidente diplomatico a noi brevemente descritto dalla stampa italiana come un trascurabile battibecco. Se non avete dieci minuti a disposizione potete saltare agli ultimi minuti per vedere l'intero parlamento che fischia il nostro tronfio presidente invocandone l'uscita dall'aula. Se invece siete dotati di spirito critico, cultura e possibilmente dignità umana, forse è meglio se passate direttamente ad altro.


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