mercoledì 24 settembre 2008

Mastermundo, diete, e cene d'addio...


Sabato prossimo, dopo mesi di preparativi, fra Amsterdam e Den Haag si terrà Mastermundo 2008, la prima conferenza sul design in movimento, nel senso che i vari ospiti parleranno durante il viaggio in treno appunto fra le due città. Il tutto é organizzato da Marcel Kampman, art director dello studio nonché fonte inesauribile di idee e di voglia di realizzarle, che da ormai un mesetto mi aggiorna costantemente sull'avanzamento dei preparativi, e sulle risposte ricevute dagli ospiti. Comprensibilmente ho dovuto fare affidamento sul mio miglior sorriso per comunicargli che non vi avrei preso parte, essendo questo l'ultimo sabato che trascorro a Rotterdam, dopo tre mesi nei quali ho vissuto immerso nel design, ed essendo io ansioso di celebrarlo a suon di birre. Spero abbia apprezzato la mia sincerità.

La scorsa settimana ho invece ricevuto una visita tanto inconsueta quanto gradita: il mio zio Luca. Devo dire che dopo una lunga lista di visite di amici, genitori e affetti, un week end in sua compagnia mi ha reso davvero felice, essendo state praticamente inesistenti fino ad oggi le occasioni per passare più di qualche ora insieme. Oltretutto era la prima volta che visitava l'Olanda e penso di essere stato una guida più originale dei ciceroni delle gite della Coop, quantomeno.

Martedì sera invece, ho partecipato a una cena con tutti i ragazzi dello studio organizzata in onore mio e degli altri due ragazzi in partenza. Posso dire che gli addii olandesi rendono le partenze meno tristi, soprattutto quando si consumano dietro a una muraglia di bicchieri vuoti, e finiscono all'una di notte con un gruppo di quelli che erano i miei imperturbabili colleghi, che si trascina verso casa con passo alquanto incerto. Le foto meglio delle mie parole potranno rendere l'idea di quanto sia stato felice di salutarli così, e di quanto mi mancheranno fra, ahimé, pochissimi giorni. A rendere più impegnativi i postumi della serata appena descritta, ci ha pensato una dieta intrapresa ieri a base di frutta e verdura frullate. In sostanza, per una ricerca di mercato abbiamo accettato (molto spontaneamente...) di sperimentare per 24 ore una dieta composta di soli frullati di frutta e verdura, nella misura di tre bicchieri in tutto, senza altro cibo di sorta. Potete immaginare quanto una dieta del genere sia compatibile con i postumi di una serata ad alta gradazione alcolica, e potrei suggerire che lo è quanto un elefante con una manufattura di vasi cinesi. Posso dire con orgoglio di essere sopravvissuto bene, se si trascurano gli effetti di una spremuta di carote e arance al posto della colazione, che ha caricato ogni mia manifestazione gastrica di effetti tanto imprevisti quanto spiacevoli, per le successive quattro ore. Altra iniziativa che, a modo suo, ha contribuito a rendere il mio stage un'esperienza difficile da dimenticare.

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